Prezzo di Bitcoin vicino alla svolta, l’halving BTC 2024 sarà “il più importante”

Il nuovo anno è iniziato bene per il mercato delle criptovalute perché è iniziato bene per Bitcoin (BTC). Si tratta senz’altro di una semplificazione ma la realtà è che l’andamento della prima crypto per capitalizzazione di mercato indica spesso l’andamento dell’intero settore, con tutte le eccezioni del caso naturalmente.

Di certo non stiamo ancora assistendo a quell’exploit che in molti aspettano impazientemente, una vera e propria ripartenza del mercato delle criptovalute di fatto non c’è stata, e questo non fa che rafforzare quel sentimento di incertezza e di prudenza che ancora molti trader continuano a nutrire.

Ma le prospettive per il futuro, e non stiamo parlando di un futuro lontano, non sono poi così male. In particolare abbiamo trovato interessanti le parole che Charles Edwards, fondatore di Capriole Investments, un fondo di investimento in Bitcoin e asset digitali, ha affidato a Cointelegraph, al quale ha parlato dell’imminente inizio di un “nuovo regime” per Bitcoin.

Il 2024 sarà un anno cruciale per Bitcoin

Secondo Edwards sarà il 2024 l’anno cruciale per Bitcoin, che dopo un inizio 2023 sotto il segno “+” si sta inserendo su un binario che tanto per il fondatore di Capriole Investments, quanto per altri esperti del settore, porterà dritto verso una crescita di prezzo esplosiva.

Chiariamo che ciò non vuol dire che da ora in avanti il prezzo di BTC non farà altro che salire, ma purtroppo non ci assicura nemmeno che sia stato raggiunto il livello di prezzo più basso, il cosiddetto bottom, e che quindi siamo già partiti verso nuovi record massimi.

Nulla di tutto questo può essere chiaro e lampante all’orizzonte, non ancora se non altro, ma cosa sappiamo allora? Sappiamo che nel prossimo futuro Bitcoin affronterà un evento di grande importanza per la sua blockchain e quindi per la sua esistenza. Si tratta dell’halving delle block subsidy che dovrebbe, stando alle parole dello stesso Edwards, rendere Bitcoin “certamente l’asset più forte al mondo”.

Il prezzo di Bitcoin è vicino alla svolta

Nella sua intervista rilasciata al CoinTelegraph, Charles Edwards ha risposto ad una serie di domande che riguardano le prospettive di medio-lungo termine per Bitcoin (BTC). Alcuni argomenti a sostegno della tesi di un’imminente ripresa dai minimi registrati a fine 2022 sono di natura prettamente tecnica, infatti si è parlato prima di tutto della metrica NVT del Bitcoin, che al momento si trova ai massimi di due anni.

Secondo Edwards questo sarebbe un segnale che “mostra indicazioni di normalizzazione del valore e l’inizio di un nuovo regime di mercato”. Ma cos’è esattamente l’NVT e per quale motivo è così importante per l’andamento di prezzo di BTC.

“L’NVT è spesso definito come la versione Bitcoin del ‘PE Ratio’, un semplice metro di valutazione del valore relativo della rete” ha spiegato Edwards sottolineando che “NVT = Network Value to Transaction Value” cioè “il rapporto tra la capitalizzazione di mercato in dollari del Bitcoin e il volume medio delle transazioni in dollari degli ultimi 90 giorni che transa on-chain su Bitcoin”.

A livello concettuale non si tratta di nulla di così complesso in fin dei conti, ed Edwards ha infatti spiegato che “se la rete Bitcoin viene utilizzata per gestire una grande quantità di transazioni, allora dovrebbe valere di più. Quindi, quando l’NVT è relativamente basso, significa che il mercato sta sottovalutando Bitcoin rispetto al valore delle transazioni che sta regolando in modo sicuro”.

Ma mettiamo da parte per ora questo aspetto e andiamo avanti per toccare anche gli altri punti fondamentali toccati da Charles Edwards nell’intervista a CoinTelegraph, nel corso della quale tra le altre cose sostiene che Bitcoin è vicino a un “nuovo regime” o “bull cycle”, ma quanto possiamo essere certi di questo?

“È molto probabile che questo sia l’inizio di un nuovo regime, le prime fasi di un bull market del Bitcoin” spiega Edwards che aggiunge: “abbiamo tutti i segnali tipici di un punto di svolta sul valore e sul sentiment. Questo non vuol dire che mi aspetto che i prezzi salgano vertiginosamente come a gennaio; le prime fasi dei bull market comportano tipicamente un periodo di volatilità di 6-12 mesi e un trend generalmente lento e in ascesa”.

Le previsioni sull’andamento di prezzo di Bitcoin quindi, sulla base di ciò, cosa dovrebbero indicare? “La mia ipotesi di base è un 2023 positivo” spiega l’esperto “con la crescita ciclica e i rendimenti più significativi nel 2024″.

Perché il prezzo di BTC è destinato a salire nei prossimi mesi

E per quanto riguarda il prezzo di Bitcoin, con particolare riferimento alla previsione di un trend rialzista ormai imminente, Edwards ci fornisce anche una eloquente lista di motivi che non potevamo fare a meno di elencare fedelmente così come ce li riporta il CoinTelegraph.

I motivi per i quali Charles Edwards ritiene che oggi si stia formando un nuovo ciclo che inizia da gennaio 2023 sono i seguenti:

  • “Siamo appena usciti da un periodo di profondo valore, come definito da molte metriche on-chain, compreso il trading di Bitcoin al suo Costo Elettrico per ben 2 mesi. Storicamente questo è il prezzo minimo per Bitcoin e questo è stato il secondo periodo più lungo trascorso al Costo Elettrico nella sua storia (il primo è stato nel 2016)
  • Ha completamente superato il crollo della terza più grande frode di tutti i tempi, in soli due mesi. Nonostante l’enorme perdita di ricchezza per milioni di persone, Bitcoin ha dimostrato che sono rimasti pochissimi venditori marginali e che il valore intrinseco è troppo alto per mantenere a lungo prezzi così bassi, a prescindere da notizie molto negative
  • Un’importante conferma tecnica dei prezzi e un fakeout confermato di un livello fondamentale sul grafico del Bitcoin – il vecchio massimo storico di 20.000$ e il punto del crollo di FTX
  • Si è assistito a uno short squeeze del 40% con caratteristiche identiche al bottom del Bitcoin legato al divieto di mining in Cina del 2021
  • È entrato in un nuovo regime di momentum rialzista, confermato da molteplici medie mobili di lungo periodo comunemente utilizzate nei principali mercati
  • Si sta verificando un timing ottimale del ciclo di halving in cui Bitcoin tipicamente tocca il fondo (4° trimestre 2022 e 1° trimestre 2023)
  • Il drawdown del ciclo del Bitcoin ha raggiunto i livelli tipici del -80% alla fine del 2022
  • A novembre e dicembre, il sentiment è stato il peggiore e la copertura del mercato la più alta mai registrata
  • Nel 2023 è prevista una sospensione dei tassi e un cambiamento di politica da parte della Fed.”

Il ruolo del breakout dei 20.000$ di gennaio 2023

Un altro importante aspetto che deve necessariamente essere preso in esame nell’ambito di un’analisi volta a inquadrare quanto sta accadendo a Bitcoin, e per capire cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi e nel 2024, è il temporaneo calo di prezzo al di sotto della soglia psicologica dei 20 mila dollari. Seguito poi nel mese di gennaio da un rialzo che ha portato il valore della prima crypto nuovamente al di sopra di questa resistenza.

Il breakout dei 20.000$ si può considerare infatti come il movimento di prezzo più importante da quando Bitcoin ha registrato il suo massimo storico intorno a fine 2021. Ma per quale motivo questo movimento rialzista è così importante? Ci sono diverse ragioni secondo Edwards, che elenca le seguenti:

  • “È il massimo storico del 2017
  • È il livello di prezzo a cui è stata smascherata la frode FTC e a cui è crollato il terzo exchange più grande (e la terza frode più importante della storia umana) nel 2021
  • È forse il livello di prezzo più importante per un blocco di ordini sul grafico Bitcoin
  • È importante come supporto per i numeri tondi
  • Si trova all’intersezione tra il Costo Elettrico del Bitcoin e il costo di produzione; l’area in cui i miner di Bitcoin diventano poco redditizi e il livello che storicamente rappresenta un price floor”.

Quando a novembre 2021 Bitcoin ha subito un calo di prezzo che lo ha portato ampiamente al di sotto dei 20 mila dollari, è caduto un importante supporto tecnico. Bisogna considerare che al di sotto di quella soglia l’attività della maggior parte dei miner diventa non redditizia, e poi abbiamo avuto il culmine di frodi, crolli, fallimenti e sentiment negativo del settore.

Sotto la soglia dei 20 mila dollari Bitcoin ci è rimasto per un paio di mesi, dopodiché con l’inizio del nuovo anno, un movimento rialzista definito Short Squeeze, ha riportato il prezzo di BTC fino a 21 mila dollari. Si è trattato di “una deviazione netta al di sotto del supporto principale” ha spiegato Edwards che ha poi specificato che si tratta di “un movimento tecnico che spesso rappresenta l’inizio di una nuova tendenza nella direzione opposta”.

Un ragionamento che nella sua intervista a CoinTelegraph il fondatore di Capriole Investments ha anche approfondito. L’esperto ha infatti spiegato che “quando il prezzo di un asset si muove improvvisamente in una direzione, e poco dopo si muove improvvisamente nella direzione opposta, è la seconda possa che tende ad ‘attaccarsi’ e a determinare una maggior probabilità di una nuova tendenza. La probabilità che la seconda mossa sia quella corretta è significativamente più alta rispetto alla prima”.

Quali sono i fattori di pericolo e di spinta per il potenziale Bull Cycle di Bitcoin

L’analisi svolta da Charles Edwards passa anche per un approfondimento dell’intera vicenda del crollo di FTX e dei suoi effetti sul mercato delle criptovalute in generale, con un focus sulle conseguenze per Bitcoin (BTC) in modo specifico. Inoltre vengono presi in considerazione i possibili sviluppi inerenti la regolamentazione del mercato, e il modo in cui andranno ad incidere sul futuro delle crypto.

Vogliamo però concentrarci su altri aspetti che sono stati toccati da Edwards nel corso dell’intervista a CoinTelegraph, cioè i maggiori pericoli per il potenziale ciclo bull di Bitcoin, e i maggiori fattori che potrebbero determinare questa spinta al rialzo tanto attesa.

Quanto ai rischi, quello “più evidente è che i tassi di interesse aumentino più del previsto” spiega Edwards “questo comprimerebbe il valore relativo del Bitcoin. A parità di altre condizioni, l’aumento dei tassi d’interesse aumenta il valore relativo del dollaro per un investitore di lungo termine e, probabilmente, riduce il valore di hard asset come oro e Bitcoin”.

Le previsioni però sembrano almeno in parte socongiurare questo rischio, infatti ci si aspetta che la Fed interrompa la serie di rialzi dei tassi di interesse già quest’anno, ipotesi che viene già prezzata dagli investitori. Inoltre dalla Fed stanno segnalando al mercato che il massimo dei tassi di interesse è previsto appunto per il 2023.

D’altra parte bisogna considerare che in questa fase siamo alle prese con un rapporto debito/PIL eccezionalmente alto, una condizione che non è affatto ideale per mantenere per lungo tempo elevati tassi di interesse. “Ciò significa che Bitcoin è posizionato per essere l’investimento perfetto contro l’allentamento, un mondo con alto debito e inflazione” spiega Edwards.

Quanto ai fattori di spinta per il potenziale bull cycle di Bitcoin (BTC), l’esperto non sembra avere molti dubbi sul fatto che “nel 2024, Bitcoin diventerà con certezza l’asset più forte al mondo. Il tasso di inflazione del Bitcoin scenderà alla metà di quello dell’oro, superando come migliore riserva di valore. Per non parlare della maggior portabilità, velocità e fungibilità del Bitcoin in un mondo digitale”.

“Ogni halving del Bitcoin determina un cambiamento narrativo e una maggiore curva d’adozione, e il ciclo del 2024 è probabilmente il più importante halving che vedremo mai. Un punto di transizione”.

E ci sono ancora un paio di considerazioni molto interessanti nel discorso di Charles Edwards, il quale sottolinea l’importanza di considerare il fatto che “stiamo entrando nel periodo in cui la maggior parte delle “curve a S” nell’adozione delle tecnologie diventa verticale”.

Il concetto, che può sembrare complicato a una prima lettura, è invece piuttosto semplice. Si fa riferimento al fatto che le nuove tecnologie necessitano di 10 anni circa per passare dallo 0 al 10% di adozione, dopodiché servono altri 10 anni per arrivare dal 10% alla piena adozione.

Bitcoin oggi si trova proprio intorno al 10%, e dal momento che sta crescendo in modo persino più veloce di quanto abbia fatto internet negli anni ’90, ha perfettamente senso aspettarsi che il prossimo decennio si riveli incredibilmente importante per la crypto numero uno, e come ha evidenziato ancora Edwards “anche il contesto macroeconomico globale sembra destinato a sostenere questa curva di adozione”.

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