Inventore di Bitcoin ha perso le chiavi? | Parla CTO Ripple

CTO RIPPLE INVENTORE BITCOIN

Sulla possibile identità dell’inventore – o per qualcuno scopritore – di Bitcoin si è discusso qui, altrove e più in generale in qualunque tipo di conciliabolo di appassionati del comparto. Sul tema è tornato recentemente, via Twitter, il CTO di Ripple. Con un punto di vista che farà discutere in molti.

E se come un normale utente Satoshi Nakamoto avesse perso le proprie chiavi? È questa l’ipotesi avanzata da David Schwartz, o meglio, rinforzata da quello che è il CTO di Ripple, in risposta ad un thread avviato da Mr. Huber, account con una discreta popolarità su Twitter.

Persi o meno, mollati o meno per questioni più… ascetiche, poco cambia. Almeno per il prezzo di Bitcoin, sul quale possiamo investire anche con eTorovai qui per ottenere un conto gratuito di prova con 100.000$ di CAPITALE VIRTUALE – intermediario che offre un complesso di strumenti avanzati per fare trading anche in modo automatico. Con 50$ di investimento minimo possiamo passare al conto reale.

Satoshi Nakamoto, inventore di Bitcoin, ha perso le chiavi

L’affermazione non è nostra – e in realtà non è neanche un’affermazione. È in realtà una supposizione avanzata da Mr. Huber e sulla quale è intervenuto anche David Schwartz, CTO di Ripple.

Quello che non capirò mai: la certezza al 100% che Satoshi Nakamoto non ci sia più. La probabilità che abbia semplicemente abbandonato il suo alter ego e abbia molto di più [in Bitcoin, NDR] non è bassa, no? E se si tratta di un gruppo, la cosa è ancora più probabile.

Questo l’avvio di una discussione molto dibattuta, che ha visto intervenire anche il CTO di Ripple.

Un gruppo avrebbe deciso di lasciar perdere una questione che vale decine di miliardi di dollari?

Un’ipotesi suggestiva, ma non molto seguita

Riferendosi all’importante quantità che sarebbe detenuta dai wallet originari imputabili a Satoshi Nakamoto. Dopo questo scambio ce n’è stato un altro, altrettanto interessante. È intervenuto, questa volta, Neil Hartner.

Forse ha perso le chiavi e ha deciso di rinforzare la narrativa invece di ammettere che anche le persone più intelligenti possono perdere gli accessi.

Con la risposta di David Schwartz che ha ritenuto questa possibilità come degna di ulteriori approfondimenti.

Questo ha senso. Si potrebbe trattare anche di un gruppo di persone, con qualcuno di loro che essendo morto non può più garantire accesso alle chiavi a chi è rimasto.

Ma importa davvero scoprire l’identità dell’inventore di Bitcoin?

Dipende da quanta passione abbiamo per il pettegolezzo. Scoprire o meno l’identità di Satoshi Nakamoto nulla cambierebbe per il funzionamento del protocollo. Tanto cambierebbe per chi è disperatamente alla ricerca di una risposta che aiuterebbe a capire quantomeno il background di chi ha portato a termine, da solo in gruppo, un’impresa di questo tipo.

Curioso quanto avanzato però nello scambio su Twitter di sopra. Sì, potrebbe essere morto. Sì, potrebbe essere morto soltanto uno dell’eventuale gruppo che ha portato a termine la grande impresa. Sì, potrebbe semplicemente aver perso le chiavi e aver deciso di non opporsi alla narrativa della scomparsa, sicuramente con tratti più epici dell’eventuale perdita delle chiavi.

E voi? Cosa ne pensate? Fateci sapere la vostra o tramite commenti, o sul nostro canale Telegram oppure sul nostro account Twitter.

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