Crollo per tutto il mercato delle criptovalute a seguito della notizia dell’insolvenza di FTX e della possibilità che venga acquisita da Binance. Ma anche nel profondo muro rosso per tutto il comparto, c’è chi potrebbe ridersela sotto i baffi. È il caso ad esempio di Ethereum, che pur avendo perso più del 10%, ieri ha dato una seria sterzata, per quanto automatica, alla sua politica monetaria interna.
Siamo infatti ufficialmente in territorio negativo per quanto riguarda gli Ethereum prodotti dall’inizio del merge, cosa che da un lato è direttamente legata ai grandi volumi di utilizzo, per ovvi motivi, delle ultime ore, dall’altro invece al nuovo modo di gestire appunto emissione e burn degli $ETH.
Una buona notizia per Ethereum? Di riflessi sul brevissimo periodo non ce ne sono stati, anche se potrebbero essercene sul medio e lungo periodo, se dovesse continuare ad essere questo il caso. Possiamo investire su questo progetto con eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito e ricco di strumenti di investimento crypto automatici – un intermediario che ci offre per l’appunto la possibilità di fare trading su 78+ asset cripto.
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Ethereum il vincitore “morale” del crollo cripto?
Certo, c’è poco da gioire, almeno stando ai numeri che sono stati fatti registrare sul mercato ieri, con Bitcoin che è tra i migliori della giornata e fa registrare comunque un netto -6% sulle 24 ore. Ethereum però ha qualcosa di cui rallegrarsi, che è dovuto al London Upgrade in combinazione con il Merge, ovvero il cambio in termini di meccanismi di consenso.
Da ieri infatti ci sono meno Ethereum in circolazione rispetto a quando il merge è stato implementato. E questo è anche diretta conseguenza dei volumi importanti (di congestione) che si sono fatti registrare proprio sul network di Ethereum. I dati possono essere comodamente e graficamente verificati all’interno del sito Ultrasound.Money, che segue le evoluzioni della politica monetaria automatica di Ethereum dal merge, giocando un po’ con una locuzione che si è fatta meme negli ultimi anni. Mentre vi scriviamo, il saldo continua ad essere negativo e la forbice ad allargarsi.
Prima di parlare di ultra sound money…
Ok il meme, ok il divertimento, ok anche punzecchiare di tanto in tanto gli amici appassionati di Bitcoin, almeno finché il gioco è a livello di scherzi. Ma prima di parlare di ultra sound money bisogna che ci sia altro. E la centralizzazione maggiore di Ethereum, l’innegabile maggiore compliance con OFAC e con le sanzioni, e tutta un’altra serie di “problematiche” che affliggono il protocollo rendono $ETH parecchio lontano da quello che è il concetto di moneta ultra solida, almeno a parere di chi vi scrive.
È un problema? Probabilmente no. Ethereum è semplicemente nato per fare altro, si è sviluppato in una direzione completamente diversa e per quanto si possano fare meme e stuzzicare i più nervosi dell’altro schieramento, in realtà, c’è poco da ritenere… ultra sound money.
Il fatto che emerge oggi è un altro: che in condizioni di particolare stress è vero che Ethereum bruci parecchio, e più di quanto emette. E questo era sì scritto nel codice e quindi non sarà sorpresa per nessuno. Ma sfidiamo tutti a non ritenere diverso il vedere all’opera un meccanismo di questo tipo.
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