In questi giorni circolano molte previsioni sull’andamento futuro del prezzo di Bitcoin in dollari americani (USD).
Non sembra però esserci concordia tra i vari analisti, nè per quanto riguarda l’andamento sul breve periodo, nè per quello a medio/lungo termine.
Le previsioni a breve termine sul prezzo di Bitcoin in USD
Per quanto riguarda l’andamento del prezzo di Bitcoin nei prossimi giorni, fondamentalmente sono due le ipotesi che circolano maggiormente.
La prima, che sembra la più diffusa, è che il periodo di sofferenza iniziato a fine agosto dovrebbe continuare ancora per un po’.
La seconda invece è che il calo potrebbe essersi arrestato.
Va detto che il sentiment rimane molto basso, ed è probabilmente per questo che l’ipotesi più diffusa è quella di ulteriori cali.
In particolare il fatto che nei giorni scorsi non abbia retto il supporto posto nelle vicinanze dei 55.000 USD fa supporre a molti che vi siano possibilità di ulteriori discese.
Oltretutto già ad inizio agosto il prezzo di BTC era sceso sotto i 50.000 USD, ed un ritorno su quella cifra da molti è dato per probabile.
Tuttavia oggi potrebbe invece anche interrompersi questa piccola fase bearish.
Il punto chiave sembrano essere i 55.300 USD. Nel caso in cui riuscisse a chiudere la giornata solidamente sopra questa soglia il calo potrebbe interrompersi. Va però specificato che un’interruzione sul breve periodo non esclude del tutto un qualche ulteriore calo sul medio/breve, ma perlomeno eviterebbe il crollo a 50.000 USD sul breve periodo.
Le previsioni a medio/lungo termine
Il discorso cambia molto se si sposta l’attenzione sul medio/lungo termine.
Infatti continuano ad essere in molti sia quelli che vedono la possibilità di un ritorno a 70.000 USD, sia quelli che pensano che entro fine anno potrebbe persino far registrare nuovi massimi.
Anzi, vi è ancora anche chi sostiene che in autunno potrebbe partire una nuova bullrun che potrebbe durare anche per tutto il 2025.
D’altronde fino ad oggi tutti e tre gli scorsi halving (2012, 2016 e 2020) sono stati seguiti da grandi bull run che si sono innescate più o meno in concomitanza con le elezioni presidenziali degli USA, che si tengono sempre ad inizio novembre.
L’halving di quest’anno è avvenuto ad aprile, ed il 5 novembre ci saranno le elezioni negli USA.
Sebbene la situazione sembra in realtà differente rispetto a quella dei cicli passati, non è affatto impossibile che tenda a ripetersi.
Il ciclo di Bitcoin
Bitcoin ha un ciclo di circa 4 anni legato all’halving. Curiosamente anche le elezioni presidenziali USA si tengono una volta ogni 4 anni.
Satoshi Nakamoto creò Bitcoin affinchè più o meno l’halving avvenisse sempre poco dopo le elezioni, anche se alla fine al posto che 4 anni in media passano 3 anni e 10 mesi tra un halving e l’altro, quindi ormai gli halving di Bitcoin avvengono mesi prima delle elezioni.
Sebbene in tutti e tre i casi precedenti all’halving sia seguita una grande bullrun, innescatasi mesi dopo, in tutti e tre i casi la bullrun ha seguito di poco, o leggermente anticipato, le presidenziali statunitensi.
Il motivo potrebbe essere legato all’andamento del dollaro USA (USD), che tende a deprezzarsi un po’ dopo le presidenziali.
Il prezzo di Bitcoin sul lungo periodo tende ad essere inversamente correlato al Dollar Index, quindi qualora anche questa volta dopo le elezioni USA il dollaro dovesse iniziare ad indebolirsi, ecco che diventa di nuovo probabile che il prezzo di BTC finisca per salire.
La previdibilità di Bitcoin
L’andamento del prezzo di Bitcoin è imprevedibile, ma il suo ciclo dell’halving è prevedibilissimo.
Infatti avviene un halving esattamente ogni 210.000 blocchi minati ed aggiunti alla blockchain di Bitcoin, e dato che viene minato un blocco in genere in poco meno di 10 minuti, è facile ad esempio prevedere che il prossimo halving avverrà nella primavera del 2028.
Anche le presidenziali USA sono prevedibili, perchè avvengono sempre una volta ogni 4 anni, ad inizio novembre. Persino quando fu ucciso l’allora presidente Kennedy si tennero sempre 4 anni dopo la sua elezione, e sempre ad inizio novembre.
Meno prevedibile invece è il deprezzamento del dollaro USA dopo le elezioni, ma se prima delle elezioni si apprezza in modo sensibile, dopo tende inevitabilmente a scendere.
Ancora meno prevedibile è la correlazione inversa tra Bitcoin e Dollar Index, tanto che a volte sul breve periodo addirittura salta.
Come si possono effettuare previsioni sul prezzo di Bitcoin (USD)?
Si può prevedere con ragionevole certezza che il prossimo halving di Bitcoin avverrà nella primavera del 2028.
Quell’evento però apparterrà al prossimo ciclo, e non a quello in atto iniziato ad aprile di quest’anno.
Si può azzardare a prevedere, ma con meno certezza, che dopo le elezioni di novembre il Dollar Index possa scendere.
D’altronde nel 2021, dopo le precedenti elezioni del 2020, era sceso fino a 90 punti, mentre nel 2022 finì per risalire addirittura sopra i 110 punti. Da inizio 2023 di fatto sta lateralizzando tra i 100 ed i 106 punti, ed attualmente è a 101,6 punti. Non ci sarebbe assolutamente nulla di strano se prima delle elezioni di novembre salisse ancora un po’, per poi magari iniziare un periodo di discesa lungo più o meno un anno.
Quello che invece non si può assolutamente prevedere è quanto l’andamento del prezzo di Bitcoin sarà realmente correlato inversamente al Dollar Index (DXY).
Nel 2021 BTC salì, mentre DXY scendeva, e nel 2022, scese, mentre DXY risaliva in modo significativo.
Nel 2023 BTC tornò a salire, anche se non di molto, proprio mentre DXY riscendeva, ma non di molto. Però nel 2024 il prezzo di Bitcoin è salito molto di più di quanto sia sceso il Dollar Index, quindi tale correlazione non è così netta e persistente.