Ethereum: nonostante gli ETF spot su ETH accolgono afflussi per 2 miliardi di dollari il prezzo dell’asset non decolla

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Secondo i dati di Farside Investors, gli afflussi di negli ETF spot su Ethereum hanno superato i 2 miliardi di dollari in quasi quattro settimane, escludendo tuttavia i deflussi registrati dall’ETHE di Grayscale, pari a quasi 2,5 miliardi di dollari.

Nonostante questo, il prezzo di Ethereum non riesce a decollare, in quanto influenzato anche dalla grande volatilità generale del mercato: oggi tuttavia l’asset registra un +2,11% e si attesta a $2.636.

Un progetto costruito proprio su Ethereum, Pepe Unchained, sta riscuotendo un grandissimo successo in prevendita, visto che ha raggiunto il traguardo di $9,9 milioni, forte dell’intenzione di creare una blockchain layer 2, che offra vantaggi, e dell’APY di staking ora superiore al 200%.

Gli ETF spot su ETH ricevono afflussi pari a $2 milioni

Gli ETF spot su Ethereum hanno superato i 2 miliardi di dollari in quasi quattro settimane: il CEO di ETF Store, Nate Geraci, ha sottolineato che se questo valore cumulativo fosse considerato sotto un unico ETF, equivarrebbe al quarto più grande lancio di ETF fino a oggi. 

Gli altri tre ETF lanciati che superano quelli cumulativi su Ethereum sono tutti ETF spot su Bitcoin: IBIT di BlackRock, FBTC di Fidelity e ARKB di ARK 21Shares. Geraci ha aggiunto inoltre che: “Di per sé, iShares Ethereum ETF = i primi 7 lanci di ETF.” 

Eric Balchunas, analista senior di Bloomberg, ha inoltre dichiarato che i flussi di ETF, da inizio anno, hanno raggiunto i 911 miliardi di dollari a livello globale. I 17 miliardi di dollari di flussi netti registrati dagli ETF spot sulle criptovalute, negoziati negli Stati Uniti, rappresentano quasi il 2% dei flussi globali totali.

In particolare, l’IBIT è il terzo ETF più grande per afflussi, visto che si avvicina ai 20,5 miliardi di dollari. Anche FBTC si colloca tra i fondi più grandi, con afflussi di quasi 10 miliardi di dollari.

Tuttavia, nonostante abbiano superato la soglia dei 2 miliardi di dollari in afflussi cumulativi, la performance degli ETF spot su Ethereum è ancora in ritardo rispetto a quella delle loro controparti Bitcoin.

Gli analisti di Bitfinex attribuiscono questo alla debole performance complessiva di Ethereum nelle ultime settimane, dato che la criptovaluta è in calo del 40% nell’ultimo mese. Inoltre, il panorama macroeconomico è stato recentemente scosso dal forte aumento dei tassi di interesse in Giappone, che ha frenato la propensione al rischio nel mercato.

Ethereum non decolla nonostante gli afflussi negli ETF spot su ETH

Il prezzo di ETH è crollato di oltre il 20% nell’ultimo mese, nonostante il lancio degli Exchange Traded Fund (ETF) spot negli Stati Uniti. Sin dalla loro nascita, infatti, i fondi hanno registrato deflussi sostanziali, indebolendo ulteriormente il prezzo di Ethereum: la coppia ETH/BTC ha seguito una traiettoria discendente dalla fusione di Ethereum nel settembre 2022. 

All’epoca, ETH sperimentava una forza relativa contro Bitcoin (BTC), tanto che gli operatori di mercato si aspettavano che il lancio degli ETF spot su Ethereum rafforzasse la posizione di ETH, ma è avvenuto tutto il contrario, in quanto la debolezza osservata nella coppia ETH/BTC si è intensificata.

All’inizio di questo mese, la coppia è crollata al livello più basso in circa tre anni, toccando 0,0367 ETH/BTC. Ora deve affrontare la resistenza al livello 0,0461, un picco registrato nel febbraio 2021 durante il massimo del ciclo prima dell’inizio del mercato rialzista di ETH/BTC. 

Questa debolezza può anche essere attribuita agli ETF spot su Bitcoin, che dirigono flussi passivi e una maggiore domanda verso BTC, una tendenza che è rimasta nuova per ETH dal 23 luglio.

Nonostante questo momento non brillante per Ethereum, il nuovo progetto PEPU, costruito sulla sua blockchain, ha superato quota $9,9 milioni, facendo sperare bene per il listing.

Pepe Unchained è a un passo dai $10 milioni in prevendita

Pepe Unchained, spinto dall’intenzione di realizzare una sua blockchain layer 2 che offra vantaggi e minori problemi rispetto alla layer 1, che in questo caso è Ethereum, ha superato $9,9 milioni in una prevendita davvero esplosiva.

Il progetto vuole offrire ai suoi investitori vari vantaggi, come transazioni più veloci “almeno 100 volte più della rete layer 1”, come si legge sul sito ufficiale, e il pagamento di tasse molto più basse

PEPU è il token nativo del progetto, venduto per $0,0092364 al momento, ma, dato che la prevendita segue il meccanismo di prezzo crescente, questa cifra sale nelle varie fasi: chi è interessato, comprando per tempo, ottiene quindi maggiori ritorni non realizzati.

Il progetto permette anche di ottenere ritorni passivi prima del termine della prevendita, grazie al meccanismo di staking, che offre attualmente un APY del 200%.

Per partecipare alla presale di PEPU, è sufficiente collegare il proprio crypto wallet alla pagina ufficiale e utilizzare ETH, USDT, BNB o una carta di credito/debito bancaria per comprare i token. Ecco le previsioni per il token nel breve periodo.

Il progetto permette anche di restare aggiornati su ogni novità, unendosi alla community presente su X e Telegram.

Visita la presale di Pepe Unchained

*Questo articolo è stato pagato. Cryptonomist non ha scritto l’articolo né testato la piattaforma.