La Thailandia abbraccia le crypto: un nuovo paradigma sulla regolamentazione economica

Regolamentazione: la Thailandia ha adottato un audace sandbox normativo per esplorare e regolare i servizi crypto, promuovendo l’adozione di ETF su Bitcoin e agevolazioni fiscali per le criptovalute nel corso del 2024.

Vediamo di seguito tutti i dettagli. 

Sandbox sulla regolamentazione in Thailandia: innovazione e sicurezza nel settore crypto

Come anticipato, le autorità di regolamentazione finanziaria della Thailandia hanno avviato un nuovo programma per sperimentare i servizi legati alle crypto all’interno di una sandbox normativa dedicata.

Il 9 agosto, la Securities and Exchange Commission (SEC) thailandese ha annunciato l’avvio della Digital Asset Regulatory Sandbox, creata per promuovere lo sviluppo e l’innovazione nel settore degli asset digitali.

La SEC ha dichiarato quanto segue: 

Le parti interessate sono invitate a partecipare alla sandbox per testare i loro servizi relativi agli asset digitali, incentivando così l’innovazione nel mercato dei capitali attraverso un contesto normativo flessibile.” 

Aggiungendo poi che la sandbox è ufficialmente operativa a partire da oggi.

Regole per i fornitori di servizi ammissibili

Il lancio della Digital Asset Regulatory Sandbox in Thailandia segue l’approvazione, da parte del consiglio della SEC, di una risoluzione che ha stabilito la sua creazione a marzo 2024.

Successivamente, l’autorità ha definito i regolamenti per i servizi ammissibili, comprese le qualifiche necessarie per i partecipanti e l’ambito delle prove. 

Tra i fornitori di servizi idonei ci sono sei categorie: exchange di asset digitali, broker, dealer, gestori di fondi, consulenti e fornitori di wallet di custodia. La SEC ha precisato:

“I partecipanti alla sandbox devono integrare le loro innovazioni nello sviluppo di servizi di asset digitali nel mercato dei capitali thailandese o partecipare a una sandbox dell’agenzia di regolamentazione del mercato monetario.”

La SEC thailandese prenderà in considerazione vari aspetti, come la solidità patrimoniale, l’efficacia operativa, la struttura di gestione e altre condizioni. 

Ciò per garantire che i partecipanti alla sandbox siano ben preparati per operare all’interno del contesto normativo.

Inoltre, i partecipanti devono delineare chiaramente l’ambito dei servizi offerti per minimizzare i potenziali rischi e impatti durante il periodo di prova, che non dovrà superare un anno dalla data di approvazione.

La SEC ha anche specificato che i partecipanti possono richiedere una proroga del periodo di test alla scadenza della sandbox.

Un approccio più aperto alle criptovalute

La Thailandia si sta affermando come un contesto normativo relativamente favorevole per le criptovalute. 

Pur regolando le transazioni in criptovalute, infatti, le autorità thailandesi hanno implementato normative rigorose per proteggere i diritti degli investitori e mantenere la stabilità finanziaria.

Negli ultimi mesi, il paese ha adottato un approccio più aperto verso le criptovalute, approvando diverse iniziative chiave.

A giugno 2024, la SEC thailandese ha dato il via libera a One Asset Management (ONEAM) per lanciare il primo exchange-traded fund (ETF) su Bitcoin in Thailandia. 

Questo fondo investe in undici fondi leader a livello globale, ed è riservato a investitori facoltosi e istituzionali.

In precedenza, la SEC aveva modificato le normative locali per permettere a determinati investitori di accedere agli ETF spot su Bitcoin quotati negli Stati Uniti, a partire da marzo 2024.

Sempre a marzo, il governo thailandese ha introdotto agevolazioni fiscali per incentivare l’uso di token di investimento nella raccolta fondi.

Infine, a gennaio, la SEC ha eliminato le restrizioni che limitavano gli investimenti dei piccoli investitori in token digitali garantiti da progetti immobiliari o infrastrutturali, aumentando il limite massimo di investimento.