Ieri, la banca centrale della Russia ha annunciato che i test del rublo digitale, ovvero la CBDC russa, verranno effettuati da 13 banche ed una ristretta cerchia di loro clienti.
Il comunicato ufficiale afferma che, durante la prima fase di questo progetto pilota, verranno elaborate operazioni di base come apertura di conti bancari in rubli digitali con wallet digitali, depositi, trasferimenti tra cittadini, pagamenti automatici, e pagamenti di acquisti e servizi tramite QR code.
I test sui pagamento in rubli digitali avverranno in soli 30 punti vendita situati in 11 città russe.
Entro la fine del 2023 però l’elenco dei partecipanti al progetto pilota sarà ampliato.
L’anno prossimo invece verranno introdotti anche pagamenti con QR code dinamici, ed i trasferimenti tra persone giuridiche.
La CBDC della Russia
Le CBDC (Central Bank Digital Currencies) non sono altro che versioni nativamente digitali delle classiche valute fiat emesse dalle banche centrali.
In altri termini sono le stesse identiche monete che i cittadini sono già abituati ad utilizzare, emesse e gestite dalle banche centrali, ma in formato nativamente digitale. Invece le tradizionali valute fiat nativamente hanno un formato fisico, metallico o cartaceo, ma sono scambiabili anche in formato digitale.
La valuta fiat nazionale della Russia è il rublo, e la sua versione nativamente digitale è stata chiamata semplicemente rublo digitale.
A dire il vero il progetto del rublo digitale era già stato annunciato nel 2021, ma forse poi anche a causa della guerra in Ucraina era stato posticipato.
Ad aprile del 2022 le autorità russe dichiararono di essere pronte ad emettere la loro CBDC, ma fino ad ora non c’è ancora stato nulla di concreto.
Stando però alle ultime dichiarazioni, entro la fine del 2023 dovrebbero effettivamente iniziare i test di utilizzo reale e concreto del rublo digitale, anche se in misura molto contenuta.
Il commento sul progetto pilota
Il Primo Vice Governatore della Banca di Russia, Olga Skorobogatova, ha dichiarato:
“Il lancio di operazioni pilota con rubli digitali reali è la fase più importante del progetto. Ciò ci consentirà di testare il funzionamento della piattaforma del rublo digitale già in un ambiente industriale, elaborare tutte le procedure necessarie con il coinvolgimento dei clienti, adeguare i processi, se necessario, e assicurarci che il percorso del cliente sia conveniente e comprensibile per gli utenti.
Abbiamo in programma di introdurre il rublo digitale nella circolazione di massa sulla base dei risultati dei test graduali e subordinatamente al completamento con successo della sperimentazione di tutti gli scenari per le operazioni con il rublo digitale. Prevediamo che a partire dal 2025 i cittadini e le imprese saranno in grado di utilizzare attivamente la valuta digitale nazionale, ovviamente, su loro richiesta”.
Quindi il 2024 sarà l’anno dei test e delle eventuali correzioni, con l’obiettivo di lanciare il rublo digitale sui mercati l’anno successivo.
L’utilità delle CDBC
Dal punto di vista del cittadino non dovrebbero esserci sostanziali differenze nell’utilizzo delle CBDC rispetto alle versioni digitali delle valute fiat tradizionali.
L’unica vera novità potrebbe essere eventualmente quella dell’utilizzo tramite smart contract, ovvero programmi informatici in grado di eseguire autonomamente delle transazioni in denaro. Attualmente però non sembra essere previsto a breve uno sviluppo simile per quanto riguarda il rublo digitale.
Discorso differente invece per le banche centrali e le autorità governative, dato che le CBDC possono garantire alle autorità un livello di monitoraggio di gran lunga superiore, molto più preciso e puntuale.
In regimi autoritari come quello russo la capacità di aumentare il livello di controllo su flussi di denaro dei cittadini risulta essere particolarmente apprezzata, tanto che in altri Paesi con maggiori libertà le CBDC sono oggetto di contestazione se non addirittura in alcuni casi opposizione politica.
Va ricordato che invece le stablecoin garantiscono non solo una quasi totale incensurabilità, ma anche un livello di anonimato che può arrivare ad essere anche relativamente elevato.