Il bear-market porta con sè anche qualche rara conseguenza positiva, oltre ovviamente a quelle negative: in questo momento i crypto scam sono in calo.
È quello che rileva la società di analisi on-chain Chainalysis, secondo cui nella prima metà del 2023 si sono ridotti addirittura del 65%.
Il bear-market provoca un calo dei crypto scam
Il vero e proprio bear-market del 2022 è iniziato poco più di un anno fa, ovvero a maggio 2022, con l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna che ha generato il primo crollo dei mercati crypto.
A dire il vero già in precedenza la capitalizzazione del mercato crypto aveva iniziato a scendere, dopo la bolla speculativa di fine 2021, ma senza crollare più di tanto.
Dopo il picco a quasi 3.000 miliardi di dollari di novembre 2021, a marzo 2022 era già scesa a 1.700 miliardi, ma ad aprile stava risalendo a quasi 2.200 miliardi.
Invece a maggio è precipitata a 1.200 miliardi, ed a giugno scese addirittura a poco più di 800 milioni. Il picco minimo del bear-market si è toccato a novembre 2022 sotto quota 780 milioni.
Da allora è risalito, prima sopra i 1.000 miliardi, a fine gennaio 2023, e poi anche sopra i 1.200 miliardi.
Pertanto i 2022 è stato un anno quasi di continua discesa, nonostante il saliscendi, mentre il 2023 è stato un anno di parziale recupero.
L’evoluzione dei crypto scam nel tempo
Qualcosa di leggermente diverso è invece accaduto ai crypto scam.
Ovviamente il picco c’è stato nel 2021, ma ancora per tutta la prima parte del 2022, sull’onda del successo precedente, hanno continuato ad infestare il settore.
Ma con l’arrivo del vero bear-market, quello più duro, molti retail si sono allontanati dai mercati crypto, facendo venire a mancare buona parte del bacino di utenza a cui attingono gli scammer.
Il grafico pubblicato da Chainalysis mostra chiaramente come per tutto il corso del 2021 ci sia stato un continuo afflusso di capitali verso i servizi crypto illeciti. Inoltre mostra anche come siano continuati anche per tutta la prima metà del 2022.
C’è stata una prima frenata proprio in concomitanza con l’inizio della fase più dura del bear-market, a fine maggio 2022, ma a settembre tali afflussi erano tornati ad essere cospicui.
Invece, a fine 2022, dopo il fallimento di FTX che ha fatto letteralmente scappare dai mercati crypto molti retail, gli afflussi hanno iniziato a rallentare molto, e nel corso del 2023 tale rallentamento ha accelerato, soprattutto a partire da marzo.
In particolare, fino alla fine di giugno di quest’anno, gli afflussi di criptovalute verso entità illecite note sono diminuiti del 65% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Risultano anche essere in calo del 42% gli afflussi verso entità rischiose.
In realtà sono in calo i volumi delle transazioni su tutta la linea, ma tali cali sono molto meno pronunciati per quanto riguarda i servizi legittimi (-28%).
Chainalysis commenta dicendo:
“c’è stato un calo del mercato, ma il volume delle transazioni crypto illecite sta diminuendo molto più del volume delle transazioni crypto legittime”.
Gli scam che stanno risentendo di più
Data la fuga di molti retail dal settore crypto, a farne maggiormente le spese sono le vere e proprie truffe, ovvero quelle che prevedono di convincere i malcapitati ad inviare denaro ai truffatori con menzogne abilmente confezionate.
Fino a giugno, i truffatori crypto hanno incassato quasi 3,3 miliardi di dollari in meno rispetto allo stesso periodo 2022, per un totale di poco più di 1,0 miliardi di dollari l’anno.
Anche gli hack sono in forte diminuzione, forse per via della perdita di valore di molte criptovalute.
Invece risultano ancora in aumento i volumi legati agli attacchi ransomware, con 175,8 milioni di dollari in più rispetto allo stesso periodo nel 2022.
Conclusioni
Se una riduzione degli afflussi di capitali verso i crypto scam nel 2022 era più che scontata, soprattutto da quando è iniziata la fase più dura del bear-market, Chainalysis fa notare che invece per il 2023 non era scontata affatto, dato che i prezzi sono mediamente in forte risalita.
Secondo la loro analisi, in genere sono l’aumento dell’esuberanza del mercato e la FOMO a rendere le vittime più suscettibili alle proposte dei truffatori.
Nei primi sei mesi del 2023 vera e propria FOMO non ce n’è stata, e l’esuberanza dei mercati crypto è stata in realtà abbastanza contenuta.
In particolare fanno notare che il calo delle entrate delle truffe è in gran parte dovuto all’improvvisa scomparsa di due singole truffe su larga scala, VidiLook e Chia Tai Tianqing Pharmaceutical Financial Management.
Questo però fa immaginare che, nel caso in cui non vi siano altre scomparse di tale entità tra le truffe crypto, il calo della prima metà del 2023 potrebbe essere destinato a ridimensionarsi o addirittura a fermarsi entro fine anno.