Negli ultimi giorni non è solo il prezzo di Bitcoin ad essere crollato: seguono, infatti, Solana, CRO, Cardano e Shiba Inu.
Le difficoltà causate ai mercati crypto dalla chiusura di FTX si sono ripercosse un po’ su tutte le criptovalute, anche se su qualcuna hanno avuto impatto maggiore, mentre su altre inferiore.
Le crypto Solana, CRO, Cardano e Shiba Inu nel dettaglio
Solana (SOL)
Una di quelle che ha sofferto di più è SOL, la crypto nativa della rete Solana.
FTX, infatti, aveva avuto un ruolo nello sviluppo, e soprattutto nella diffusione del progetto. Per Solana la perdita di FTX si è rivelata un duro colpo a livello finanziario.
In questo momento è scivolata al quindicesimo posto assoluto tra le criptovalute a maggiore capitalizzazione di mercato, mentre fino a poco tempo fa era nelle prime dieci.
La sua capitalizzazione di mercato è di 5 miliardi di dollari, meno della metà di ADA (Cardano) e DOGE (Dogecoin). Basti pensare che il 5 novembre capitalizzava oltre 13 miliardi.
Il prezzo di SOL è sceso del 41% negli ultimi sette giorni, ed ora è a -94% dai massimi di un anno fa.
Quest’ultimo dato significa che per recuperare un livello paragonabile a quello di dodici mesi fa dovrebbe fare un incredibile +1.500% dai valori attuali.
Eppure fino al 5 novembre sembrava aver retto relativamente bene dopo il crollo dei mercati crypto di maggio. Infatti allora il prezzo era sceso a 44$, per poi scendere ancora fino a 28$ a metà giugno. Il 5 novembre invece era risalito a 36$, quindi poco sotto i valori di maggio e ben sopra quelli di giugno.
Invece, il valore attuale di circa 14$ è in assoluto uno dei più bassi del 2022, mentre il minimo annuale è stato registrato lunedì sotto i 12,5$.
Tali livelli non si vedevano più da marzo 2021, ovvero prima che partisse l’ultima grande bullrun di SOL.
Il fatto è che ci sono dubbi sulla tenuta a lungo termine di questo progetto, ora che non può più essere supportato in alcun modo da FTX.
Crypto.com (CRO)
CRO è la criptovaluta di Cronos, ovvero la blockchain creata da Crypto.com. Infatti il suo valore di mercato è strettamente legato alle sorti dell’exchange.
Anche il prezzo di CRO è sceso molto negli ultimi giorni, a causa soprattutto della paura che Crypto.com potesse seguire una sorte simile a quella di FTX. Questo invece non è successo, ma le difficoltà sul prezzo di CRO permangono.
Negli ultimi sette giorni perde il 32%, tanto da essere sceso a -93% dai massimi dell’anno scorso.
Tuttavia se il prezzo attuale è di circa 0,07$, lunedì era sceso a 0,056$, perchè la paura era elevatissima dopo che si era scoperto che domenica era in atto una specie di “corsa agli sportelli” a prelevare fondi da Crypto.com. L’exchange in realtà ha retto molto bene a questa “corsa agli sportelli”, e CRO si è leggermente ripreso.
Da notare che a giugno era sceso a 0,10$, quindi un livello non molto più alto di quello attuale, ed a maggio era sceso a 0,17$.
Il prezzo attuale di CRO è superiore a quello di febbraio 2021, ovvero prima che iniziasse la sua ultima grande bull run, ma non di molto.
Va però sottolineato che i timori che hanno portato al crollo degli ultimi giorni sembra si stiano dissolvendo, quindi in teoria potrebbe avere anche margini di recupero. Molto dipenderà dal fatto che Crypto.com continui a riuscire a sostenere senza problemi tutti i prelievi richiesti dai suoi utenti.
Cardano (ADA)
ADA, ovvero la criptovaluta della rete Cardano, è invece una di quelle che sta reggendo meglio.
Il suo prezzo attuale, 0,33$, è solo del 10% inferiore a quello di una settimana fa, perfettamente in linea con le perdite di BTC nel medesimo periodo.
Si tratta comunque di un prezzo dell’89% inferiore al massimo storico di settembre 2021, ma non molto distante dagli 0,47$ di maggio.
Nel corso degli ultimi mesi le perdite di ADA sono state relativamente contenute, tanto che il prezzo attuale è superiore a più del doppio di quello che aveva a dicembre 2020 quando iniziò la sua ultima grande bull run.
Va detto che non è la prima volta che ADA si comporta in modo un po’ differente rispetto alle altre criptovalute, ed è forse anche per questo che ha sofferto un po’ meno l’ultimo crollo.
Shiba Inu (SHIB)
SHIB, ovvero il token di Shiba Inu, è scivolato al tredicesimo posto tra le criptovalute a maggiore capitalizzazione di mercato.
Ora capitalizza poco meno di 5,5 miliardi di dollari, ovvero in linea con SOL, mentre ad inizio novembre capitalizzava 7,5 miliardi.
Quindi, sta perdendo meno di Solana, ma sicuramente più di Cardano.
A dire il vero negli ultimi giorni perde solo il 9%, meno di Bitcoin ed in linea con Ethereum, ma nelle ultime due settimane ha perso il 28%.
Il prezzo attuale, 9,2 milionesimi di dollaro, risulta essere dell’89% inferiore al massimo storico di ottobre 2021, ma superiore a quello di giugno.
A maggio scese da 21 a 10 milionesimi, quindi il prezzo attuale è di poco inferiore a quello di maggio.
La cosa che stupisce di più è che risulta superiore a quello di settembre 2021, livello relativo al calo seguente alla prima fase della bull run del 2021. D’altronde ad aprile 2021, quando iniziò la sua ultima grande bull run, il prezzo era di molto inferiore al millesimo di dollaro, e nel corso del 2021 è stata in assoluto una delle criptovalute che ha fatto registrare i maggiori guadagni.
Basti pensare che il prezzo attuale è ancora del 16.000.000% superiore al minimo storico di novembre 2020.
Conclusioni sull’analisi di Solana, CRO, Cardano e Shiba Inu
Sebbene i mercati crypto si muovano spesso tutti nella stessa direzione, gli impatti positivi e negativi sui prezzi possono variare anche molto da criptovaluta a criptovaluta.
Di sicuro quando crollano hanno un impatto maggiore sui progetti in quel momento più deboli, come Solana o Crypto.com, mentre hanno impatti minori su quei progetti che non stanno attraversando momenti di difficoltà.
Tuttavia, le cose cambiano spesso e molto velocemente sui mercati crypto, quindi le criptovalute che possono essere in sofferenza oggi potrebbero, invece, resistere meglio in futuro, e viceversa.