Le quotazioni della cryptovaluta NEO si stanno muovendo questa settimana rispettando una sorta di canovaccio non scritto, che pare essere stato adottato dalla stragrande maggioranza delle valute digitali durante queste difficili sedute di arretramento.
La settimana scorsa, in concomitanza con il fallimento della piattaforma FTX, NEO è infatti sceso fino a 6.10, toccando i valori più bassi degli ultimi due anni (e oltre). Successivamente, è scattato un deciso recupero fino a 7.28, ma nelle 5-6 giornate successive il mercato non è riuscito ad andare oltre la stabilizzazione, in attesa che giungano nuovi stimoli ad alimentare eventualmente la domanda.
Il grafico a candele settimanali fotografa una situazione che rischia di peggiorare ulteriormente a breve. Sin da giungo di quest’anno, infatti, NEO ha imboccato una strada di progressivo indebolimento, anche se intervallato da frequenti rimbalzi. La stessa sfuriata ribassista che abbiamo visto la scorsa di settimana non si può imputare completamente all’affaire FTX, in quanto le indicazioni ribassiste erano maturate già in precedenza, come riportato sulle nostre recenti analisi.
Per inciso, vale la pena ricordare che la piattaforma FTX era considerata una scelta molto popolare fra gli operatori che detengono NEO in portafoglio. Molti di essi, a causa del fallimento della piattaforma stessa, hanno perduto il loro investimento. Anche se i problemi che questo causerà a lungo termine non sono noti, nel breve c’è il rischio che sulla crypto arrivi minore liquidità “fresca”, con un inevitabile effetto negativo sul trend.
Su grafico a barre da 30 minuti possiamo già constatare come le resistenze si siano abbassate rispetto alla seconda settimana di novembre, portandosi a 7.36/7.41 ed a 8.22/8.32. Ciò significa che i venditori stanno acquisendo forza, e piazzano ordini di ingresso short progressivamente più bassi, nel timore che i prezzi possano scattare al ribasso da un momento all’altro senza dargli la possibilità di intervenire. La buona notizia è che le proiezioni ribassiste stanno invece indicando obiettivi più vicini rispetto a quanto preventivato in precedenza, segno che qualche compratore sta già cominciando a piazzare ordini di acquisto nell’area fra i 5.30 e 5.85.
Per la precisione, gli obiettivi ribassisti sono posti adesso a 5.86 e 5.32/5.34. Il segnale tecnico già in vigore è short su eventuali ritorni alle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 7.18. Intendiamo intervenire solo su riavvicinamenti alle resistenze per ottenere un rapporto teorico fra rischio/beneficio il più possibile a nostro favore. Lo scenario descritto verrebbe annullato solo dall’eventuale rottura della seconda resistenza, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 8.31. Mentre sono le 18.44 CET di mercoledì 16 novembre, NEO viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 6.63 dollari, in calo del -2.36% su base giornaliera.
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