Nell’ultimo report pubblicato da Chainalysis si analizza l’impatto che il Merge può avere sul mondo crypto.
“The Merge” e il cambiamento del settore delle crypto
Chainalysis è in assoluto una delle più importanti società al mondo di analisi dei dati on-chain.
Per questo motivo il suo recente articolo intitolato “In che modo il Merge di Ethereum può influire sull’ecosistema crypto: indicatori on-chain da tenere d’occhio”, non può essere ignorato.
L’analisi di Chainalysis prende in considerazione diversi fattori on-chain, ed arriva a concludere che nel complesso il Merge potrebbe avere grandi implicazioni sul prezzo di ETH e sulla sua attrattiva come asset finanziario.
Inoltre, tali implicazioni potrebbero a loro volta influire anche su staking, mining ed adozione istituzionale delle criptovalute nel loro complesso.
Chainalysis ammette che sia impossibile prevedere esattamente cosa accadrà sui mercati crypto, ma le metriche on-chain citate nell’articolo possono aiutare a seguire l’impatto che avrà il Merge dopo che sarà avvenuto.
La prima variabile da tenere in considerazione
La prima metrica da tenere sott’occhio è lo staking sulla nuova Beacon Chain.
Nell’ultimo mese non sono aumentati, segno che ci si sta preparando ormai da tempo al Merge. Infatti, è da giugno che non aumentano più molto, mentre da febbraio a maggio ci fu un sostanziale aumento, da 9,5 milioni a 12,7 milioni di ETH.
Beacon Chain già ora è la maggior blockchain al mondo per valore complessivo in staking, con più del doppio della seconda e senza ancora essere entrata in piena funzione.
Secondo Chainalysis, lo staking dopo il Merge dovrebbe diventare ancora più interessante, quindi osservare eventuali aumenti significativi in questa metrica servirà per capire se il post-Merge sta davvero producendo vantaggi per chi fa staking di ETH oppure no.
Tuttavia, va ricordato che gli ETH messi in staking ora sono bloccati e non redimibili. Quindi, forse ci sarà da attendere il momento dello sblocco per dare un giudizio definitivo in merito all’impatto del Merge sullo staking.
Chainalysis afferma che i cambiamenti dovuti all’introduzione di Proof-of-Stake dovrebbero rendere ETH un asset più interessante da detenere, e quindi anche da mettere in staking.
La relazione tra whale address e livello di staking
La seconda metrica da tenere sott’occhio è il numero di balene che fanno staking, ovvero gli indirizzi Ethereum che hanno più di $1 milione di ETH in staking.
Questa metrica ha avuto una vera e propria impennata tra maggio e luglio dell’anno scorso, mentre in seguito è cresciuta meno.
Secondo alcune previsioni, gli staker potranno aspettarsi rendimenti in ETH del 10% o 15% annuo, senza tenere conto del potenziale aumento di valore di ETH. Rendimenti tali potrebbero rendere ETH un’allettante alternativa addirittura alle classiche obbligazioni, per gli investitori istituzionali.
Quindi, ci si aspetta che, se tutto andrà come previsto, i grandi staker istituzionali dovrebbero aumentare.
Anzi, secondo Chainalysis questo potrebbe anche portare ad un disaccoppiamento del trend del prezzo di ETH rispetto a quello di altre criptovalute, proprio perchè potrebbe essere acquistato e messo in staking come un asset simile ad uno strumento obbligazionario.
Quantità di hashrate impiegata su altre crypto PoW
La terza metrica è l’hashrate di altre criptovalute che continueranno ad usare PoW. Difficile immaginare che i miner che non potranno più minare ETH si riverseranno su BTC, ma difficile immaginare anche che si possano spostare in massa su altre criptovalute.
Infatti, il 97% dell’hashrate proveniente da GPU per minare criptovalute è attualmente allocato su ETH, e molto probabilmente la maggior parte semplicemente si disperderà.
L’osservazione dei tre fattori e l’impatto del Merge sull’intero mercato
Monitorando queste metriche non sarà possibile prevedere l’andamento del prezzo di ETH, ma sarà possibile monitorare l’impatto reale che il Merge, ed il post-Merge, avrà sull’ecosistema crypto nel suo complesso.
Il fatto è che, sebbene tutti i test fino ad oggi abbiano dato esiti ampiamente positivi, un minimo di rischio c’è ancora. Non è detto che fili tutto liscio come l’olio, anche se è probabile che non vi saranno problemi gravi, e le conseguenze del Merge sono ancora tutt’altro che prevedibili.
Oltretutto, nel recondito caso in cui il Merge dovesse andare male, o dovessero sorgere problemi seri dopo il passaggio a PoS, le conseguenze sui mercati crypto potrebbero essere molto veloci, quindi le metriche on-chain consentono anche un monitoraggio praticamente in tempo reale.
Staking
Gli ETH in staking non potranno diminuire, forse per almeno 12 mesi dopo il Merge, ma se non dovessero aumentare potrebbe non essere un buon segno. Non ci si dovrà attendere un aumento immediato, ma una volta che il processo dovesse essersi completamente concluso in modo positivo, ci si potrebbe aspettare un nuovo incremento superiore alla stasi delle ultime settimane.
Whale
Per quanto riguarda le balene, il trend sarà ancora più lento, perché ci vuole del tempo prima di arrivare a prendere una decisione importante, come allocare parecchi milioni di dollari su ETH in staking, ma prima o poi dovrebbe avvenire.
Hashrate
Invece, l’hashrate cambierà fin da subito, dato che in teoria il mining di ETH dovrebbe cessare non appena viene introdotto PoS come meccanismo di consenso. Quindi, già nei primissimi giorni dopo il Merge del 15 settembre sarà possibile osservare se gli ormai ex-miner di Ethereum si saranno spostati su altre blockchain basate PoW oppure no.
Le previsioni sul prezzo di Ethereum (ETH)
Il prezzo di ETH sui mercati, invece, potrebbe variare anche molto più velocemente, sia perché sui mercati gli impatti possono anche essere pressochè immediati, sia soprattutto perchè investitori e speculatori guardano sempre soltanto al futuro, quindi cercano sempre di anticipare le mosse del mercato stesso.
A tal proposito va sottolineato che il prezzo di ETH è già aumentato del 73% dai minimi di metà luglio, e questo conferma l’ipotesi che investitori e speculatori hanno di fatto già prezzato positivamente il Merge.
Per questo motivo, in caso di problemi si potrebbe verificare un rapido crollo, ma anche in caso di successo è possibile che a quel punto i mercati smettano di prezzare il Merge, una volta avvenuto, generando volatilità forse verso il basso.
Tuttavia, il prezzo attuale di ETH è in linea con quello di fine maggio, ovvero in seguito al crollo per l’implosione dell’ecosistema Terra/Luna. Quindi, potrebbe anche non essere ritenuto particolarmente alto. Negli ultimi giorni è aumentato del 6,5%, una percentuale per nulla anomala sui mercati crypto, tanto che l’attuale livello potrebbe anche essere ritenuto assolutamente sostenibile in questo periodo.
È possibile che sul prezzo abbia un impatto dopo il Merge anche lo staking stesso, perché potrebbe generare domanda aggiuntiva rispetto a quella attuale.
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