Terra Classic e Luna Classic non sono altro che i nuovi nomi dati a Terra e Luna dopo l’implosione del loro ecosistema a maggio 2022.
Terra era il nome della blockchain e dell’ecosistema, mentre Luna era il nome della sua criptovaluta. UST, invece, era il nome della stablecoin su cui era costruito l’ecosistema.
Il 6 maggio 2022 LUNA, ora LUNC (Luna Classic), iniziò a perdere valore in modo significativo e repentino, mettendo così in crisi le coperture di UST.
L’8 maggio 2022 UST, che ora si chiama USTC (Terra Classic USD), di conseguenza perse il peg con il dollaro. Essendo una stablecoin ancorata al valore del dollaro USA (USD) la perdita del peg creò parecchio subbuglio, ed una serie di problemi a cascata che il 10 maggio hanno causato l’implosione del suo valore.
La caduta dell’ecosistema Terra-Luna, ora denominati Classic
Nel giro di una sola settimana ha perso più del 90% del suo valore, scendendo sotto gli 0,1$, per poi precipitare ulteriormente fin sotto il centesimo di dollaro.
In altre parole, UST è arrivato a perdere quasi il 100% del proprio valore, facendo di conseguenza implodere l’intero ecosistema Terra di cui era di fatto alla base.
LUNA ha subito una sorte simile, con la perdita praticamente del 100% del suo valore nel giro di una settimana.
Per un contorto ed azzardato algoritmo che creava e distruggeva LUNA per mantenere il valore di mercato di UST il più vicino possibile a 1$, in quella settimana furono creati una quantità di nuovi token LUNA di molto superiore a quelli presenti sul mercato prima del crollo.
Questa esagerata creazione di nuovi token, non solo ha distrutto il valore di quelli già esistenti, ma ha anche stravolto a tal punto l’intero ecosistema Terra che ad un certo punto i suoi sviluppatori hanno deciso di abbandonarlo.
Il nuovo progetto Terra 2.0
Tuttavia, non decidettero di smettere di operare nel settore crypto, ma decisero di fondare un nuovo progetto chiamato Terra 2.0, con la relativa criptovaluta Luna 2.0. UST, invece, fu definitivamente abbandonato.
In quel momento il vecchio ecosistema Terra fu rinominato Terra Classic, e la nuova criptovaluta fu rinominata LUNC, ovvero Luna Classic. Anche la stablecoin UST fu rinominata in USTC, ovvero Terra Classic USD.
Il nuovo ecosistema si prese il vecchio nome Terra, come per indicare una sorta di continuità con quello vecchio abbandonato, e la nuova criptovaluta si prese il nome LUNA. Non venne, invece, creata una nuova stablecoin algoritmica.
La nuova criptovaluta esordì sui mercati finanziari il 28 maggio 2022, ovvero poco più di tre settimane dopo che era iniziato il crollo del precedente ecosistema.
Quindi Terra Classic e LUNC non vanno confusi con Terra e LUNA, perchè ormai sono due cose differenti.
Il nuovo progetto Terra, con la nuova criptovaluta LUNA, sono portati avanti dagli stessi sviluppatori che avevano creato il progetto originale nel 2019, e che lo hanno abbandonato dopo il crollo, mentre il progetto Terra Classic con la criptovaluta LUNC sono portati avanti da altri sviluppatori che sono subentrati dopo l’abbandono di quelli storici.
Le indagini sul fallimento del vecchio ecosistema
Sul crollo di maggio sono ancora in corso diverse indagini della magistratura e delle forze dell’ordine, in diversi paesi del mondo. Ad essere sotto accusa in particolare sono la società Terraform Labs, che ha creato e gestito l’ecosistema Terra originale, ed il suo fondatore Do Kwon. Per questo motivo sul nuovo progetto terra pende una sorta di spada di Damocle che potrebbe causare in futuro conseguenze anche molto gravi sul progetto stesso.
Invece, Terra Classic e LUNC sono ripartiti da zero, quasi senza un passato, visto che questo è stato praticamente cancellato dall’implosione di maggio.
Il prezzo di LUNC
Il 28 maggio, quando nasceva la nuova LUNA, LUNC aveva un valore di mercato di poco superiore a 0,1 millesimi di dollaro, praticamente il 100% in meno del massimo storico toccato ad aprile 2022 a quasi 120$. Nel corso dei mesi il suo valore è cresciuto molto rispetto a quello del 28 maggio, anche se è sempre rimasto enormemente inferiore al picco di aprile.
Ora, infatti, è salito sopra gli 0,4 millesimi di dollaro, ovvero un +300% dai minimi di fine maggio.
L’enorme circulating supply fa sì che, nonostante questo prezzo così basso, abbia ancora una capitalizzazione di mercato teorica superiore ai 3 miliardi di dollari che, nonostante l’implosione di maggio, la colloca al 28° posto assoluto sui mercati crypto, davanti a CRO di Crypto.com, Monero, Stellar Bitcoin Cash e Algorand.
Va, tuttavia, detto che la stragrande maggioranza dei token esistenti di LUNC in realtà sono bloccati, quindi questo calcolo non rispecchia la reale circulating supply, ma solo la total supply.
USTC, invece, dopo essere imploso fino a 0,6 centesimi di dollaro, ora è risalito a quasi 4 centesimi, ovvero con un +695% che tuttavia non basta nemmeno lontanamente a cercare di risalire verso quota 1$.
La confusione tra LUNA da LUNC
La nuova criptovaluta LUNA, invece, sta ormai seguendo un percorso differente.
Purtroppo vi sono ancora siti o exchange in cui LUNC ha il vecchio nome LUNA, e ciò crea confusione. Non bisognerebbe chiamarlo in questo modo perché si confonde con la nuova criptovaluta LUNA. Tuttavia sono facili da distinguere, perché mentre il prezzo di LUNC è ancora molto meno di un dollaro, quello di LUNA invece è ben superiore a 1$.
LUNC si trova ancora molto facilmente in un gran numero di exchange, perchè di fatto era già presente prima dell’implosione con il nome LUNA. Ovvero è rimasto disponibile più o meno su tutti gli exchange anche dopo il crollo di maggio, semplicemente cambiando nome.
Un discorso simile va fatto per USTC, anche se in questo caso non c’è il problema del nome perchè non è stata creata una nuova versione di UST.
Bisogna, però. aggiungere che allo stato attuale LUNC e USTC sembrano a tutti gli effetti asset puramente speculativi, ovvero buoni quasi esclusivamente per fare day-trading.
Lo sviluppo del vecchio ecosistema Terra, infatti, non è più basato sulla stablecoin algoritmica UST, dato che questa ha perso quasi completamente il suo valore. E nonostante vi sia un nuovo team a gestirlo, per ora non sembra che sia ancora riuscito ad uscire dall’ambito puramente speculativo in cui versa ormai da quattro mesi.
Lo rende evidente il valore di LUNC che sebbene sia aumentato molto dai minimi, è ancora troppo distante dai massimi per pensare che possa non essere considerato un asset speculativo.
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