Si stima che il creatore di Bitcoin, l’anonimo Satoshi Nakamoto, abbia circa 1,1 milioni di BTC. Ma questa stima è sicura?
No, non si tratta affatto di una stima sicura.
Il problema è che non si conoscono con certezza gli indirizzi pubblici appartenenti a Satoshi, quindi non si ha la minima certezza su quanti Bitcoin possieda.
Anzi, si crede che ne possieda così tanti da essere difficilissimo rintracciarli tutti. Oltretutto, Satoshi praticamente non ha mai utilizzato i BTC che è riuscito a minare, quindi non c’è nemmeno modo di ricostruire la situazione tracciandone le transazioni, dato che praticamente non ce ne sono.
I Bitcoin posseduti da Satoshi Nakamoto
La verità è che nemmeno quegli 1,1 milioni di BTC che si crede siano suoi sono da considerare certamente suoi.
La stima, infatti, è stata effettuata utilizzando un pattern che è stato individuato nel mining di Bitcoin dei primi due anni, ovvero 2009 e 2010. Dal 2011 Satoshi ha poi fatto completamente perdere le tracce di sé.
Questo pattern è stato chiamato “Patoshi”, dall’unione di pattern e Satoshi, e prende il via dall’unico indirizzo certo di Satoshi, ovvero quello sui cui accreditò i primi 50 BTC mai minati con il blocco zero (Genesis Block) del 3 gennaio 2009.
Satoshi riuscì a minare migliaia di blocchi, ma ogni volta utilizzava un indirizzo diverso per incassare il premio. Grazie al patoshi sono stati individuati quelli che potrebbero essere gli indirizzi usati da Satoshi fino al 2010, ed a calcolare che in totale dovrebbe aver incassato circa 1,1 milioni di BTC in questo modo.
Questa stima è tutt’altro che certa, però, e serve solo a dare un ordine di grandezza di quanto Satoshi possa aver incassato minando BTC nel 2009, ovvero quando i miner erano davvero pochissimi. Va ricordato, inoltre, che all’epoca non esisteva ancora alcun exchange in cui poter vendere Bitcoin.
La community dei bitcoiner ritiene in genere questa stima attendibile, ma non è affatto detto che i Bitcoin posseduti da Satoshi siano solo questi.
L’attendibilità del Patoshi
Per prima cosa il patoshi potrebbe non essere completo, e quindi potrebbero esistere altri indirizzi usati da Satoshi per incassare il premio del mining ed a noi non noti. Quindi, 1,1 milioni di BTC potrebbe essere una stima per difetto dei Bitcoin incassati da Satoshi, e mai spesi.
Esiste poi anche la possibilità che Satoshi abbia ricevuto BTC da altre fonti, su altri indirizzi in alcun modo individuabili come sicuramente suoi.
Pertanto, sebbene non sia certo al 100% che Satoshi abbia incassato 1,1 milioni di BTC nel 2009/2010 con il mining, questa stima è ormai ritenuta credibile da molti. Tuttavia, potrebbe anche possederne di più, visto che all’epoca il valore di Bitcoin era minimo – come dimostrano i 10.000 BTC pagati nel 2010 per due pizze – e quindi le transazioni in media consistevano in cifre molto elevate in Bitcoin.
Non si sa nemmeno se Satoshi sia ancora vivo, dato che dopo il 2011 non si è mai più avuta traccia alcuna di lui. Molti pensano che sia morto, cosa che giustificherebbe perché non abbia mai usato i BTC che si crede siano suoi.
La cosa più strana di questa storia è proprio il fatto che quegli 1,1 milioni di BTC stiano ancora tutti sugli indirizzi pubblici sui quali Satoshi li ha incassati. Questo fa presupporre che forse Satoshi aveva anche altri indirizzi, a noi non noti, che utilizzava per le transazioni.
Va detto che quando si crede che Satoshi abbia smesso di minar, ovvero quando termina il patoshi, in totale erano stati creati con il mining solo 1,8 milioni di BTC, quindi più del 60% li avrebbe incassati lui. L’anno successivo (2010) ne furono minati altri 3,4 milioni, e Satoshi scomparve proprio circa a quel punto, ovvero nei primi mesi del 2011.
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