Chi utilizza un wallet non custodial, come ad esempio Electrum, è abituato a poter vedere nell’apposita lista tutte le transazioni effettuate da e verso il suo wallet, consultabili e registrate su blockchain.
Tuttavia, non tutte le transazioni in Bitcoin in realtà sono sempre visibili.
Le transazioni non visibili sulla blockchain
Infatti, solo le transazioni che vengono registrate sulla blockchain di Bitcoin sono pubbliche e visibili a tutti. Ci sono, però, delle transazioni che non vengono registrate sulla blockchain, risultando così non visibili.
Ad esempio, le transazioni effettuate tramite Lightning Network (LN), il layer 2 di Bitcoin che consente transazioni immediate a bassissimo costo. LN non registra le transazioni sulla blockchain, quindi queste non sono pubbliche. Rimangono visibili solo al mittente ed al destinatario sui rispettivi wallet.
Una cosa simile accade sugli exchange non decentralizzati, come ad esempio Coinbase. Quando si effettua una transazione interna ad un exchange centralizzato, come, ad esempio, un acquisto o una vendita di criptovalute, tale transazione non viene registrata sulla blockchain pubblica, ma solo all’interno del database privato dell’exchange. Questo database non è visibile agli utenti dell’exchange, ma solo ai suoi gestori.
Pertanto per chi usa un exchange come Coinbase ed un wallet come Electrum, sul wallet troverà visibili solo le transazioni che sono state fatte direttamente dal wallet all’exchange, o viceversa, ma non quelle effettuate all’interno dell’exchange.
Le transazioni tra il wallet non custodial e l’exchange centralizzato vengono, infatti, registrate sulla blockchain pubblica, risultando così visibili da tutti. Invece, quelle effettuate all’interno dell’exchange non vengono registrate sulla blockchain, quindi, non sono visibili se non ai gestori dell’exchange stesso.
Oltretutto, i gestori degli exchange centralizzati sono soliti spostare i token degli utenti dal loro wallet integrato nell’exchange, e collegato al loro account, a wallet generici che utilizzano un po’ per tutti gli utenti. Quindi, non solo non registrano sulla blockchain le transazioni interne, ma non rendono nemmeno possibile all’utente seguire la traccia di questi spostamenti interni, perché di fatto non avvengono.
La gestione dei token da parte degli exchange centralizzati
Infatti, una volta spostati i token sul wallet generico dell’exchange in genere rimangono lì fino a quando non vengono prelevati da qualche utente, a prescindere da quante volte vengano scambiati.
Il motivo per cui gli exchange centralizzati non registrano le transazioni interne sulla blockchain è semplicissimo: non vogliono pagare le commissioni. La registrazione di una transazione interna sul proprio database non prevede il pagamento di alcuna commissione, mentre una transazione sulla blockchain richiede sempre il pagamento di una commissione. Visto che gestiscono miliardi di transazioni questo sembra un motivo decisamente valido.
Un discorso diverso, invece, riguarda gli exchange decentralizzati, che registrano tutte le transazioni sulla blockchain. In questo caso, però, la spesa relativa alle commissioni è a carico degli utenti.
Inoltre, visto che le transazioni su blockchain non sono affatto immediate, la registrazione su un proprio database risolve anche il problema della velocità, ovvero delle performance degli exchange centralizzati, che risultano ,quindi, non solo più economici, ma anche più veloci di quelli decentralizzati. D’altro canto, però, risultano anche essere custodian, e quindi con rischi di sicurezza maggiori.
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