Il CEO di Telegram, la diffusissima app di messaggistica, ha dichiarato di voler esplorare nuovi servizi nel Web3.
Il CEO di Telegram rimane affascinato dalle potenzialità del Web3
Il fondatore di Telegram, Pavel Durov, ha detto lunedì scorso che vuole integrare Web3 nella sua app di messaggistica ed ha anche detto di voler esplorare queste nuove funzioni dopo essere rimasto impressionato dal progetto TON e da come viene utilizzato per le aste di nomi di dominio/portafogli.
Ha notato che Telegram può replicare l’asta di TON sull’app mettendo all’asta nomi utente personalizzati, link di gruppo e canale su blockchain, proprio come gli NFT.
Durov ha parlato anche dei grandi potenziali vantaggi che gli utenti di Telegram potrebbero avere in futuro, creando un mercato in cui i nomi utenti e i link ai vari canali potrebbero essere utilizzati nello stesso modo in cui vengono utilizzati i domini Ethereum Name Service.
I sistemi di denominazione di dominio basati su blockchain, come Ethereum Name Service (ENS), che ha il compito di mappare nomi leggibili dall’uomo come “alice.eth” a identificatori leggibili meccanicamente, come indirizzi Ethereum, altri indirizzi di criptovaluta, hash di contenuti e metadati.
Grazie ad Unstoppable Domain, che ha recentemente ottenuto lo stato di unicorno, questo tipo di servizio sta ottenendo un grandissimo successo. Se Telegram va avanti con il progetto, i collegamenti NFT personalizzati potrebbero essere un’ulteriore fonte di denaro, oltre alle pubblicità e ai servizi di abbonamento.
Pavel Durov comprende le potenzialità lasciate del progetto TON
Durov ha parlato di questa possibilità dopo aver analizzato il successo di una recente asta di nomi di dominio sulla rete TON, in cui sarebbero stati venduti più di 2.000 domini a quotazioni elevate, anche fino a 260.000 dollari. TON è la piattaforma che Telegram ha abbandonato nel 2020 a causa di un ordine restrittivo richiesto dalla SEC per la vendita di presunti titoli non registrati.
Il CEO di Telegram vorrebbe replicare il successo di TON sul bacino di circa 700 milioni di utenti della sua app di messaggistica.
Durov ha dichiarato entusiasta:
“Sono davvero impressionato dal successo dell’asta TON recentemente condotta per i loro nomi di dominio/portafoglio. ‘Wallet.ton’ è stato venduto per 215.250 Toncoin (~$260.000) mentre ‘casino.ton’ è stato venduto per circa $244.000.”
Conclude poi dicendo:
“Se TON è stato in grado di raggiungere questi risultati, immagina quanto potrebbe avere successo Telegram con i suoi 700 milioni di utenti se mettessimo all’asta nomi utente @ riservati, link di gruppo e canale. Oltre a milioni di indirizzi t.me accattivanti come @storm o @royal, tutti i nomi utente di quattro lettere potrebbero essere resi disponibili per la vendita”.
Telegram, insomma, potrebbe presto iniziare a vendere nomi utente esclusivi come NFT. Il nome utente potrebbe, quindi, diventare monetizzabile. Questo potrebbe significare che alcuni utenti di Telegram di lunga data potrebbero trarre vantaggio dalla piattaforma in cui i loro account possono essere trasferiti e commercializzati “tramite accordi protetti“.
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