La storia di Celsius Network rappresenta forse meglio di altre la parabola di alcune aziende crypto, passate letteralmente dalle stelle alle stalle in pochi mesi.
Come è caduto Calsius Network
Sulla scia del crollo di Terra e della sua stablecoin UST, molte aziende di criptovalute legate al suo ecosistema non hanno retto al buco da 40 miliardi di dollari provocato dal fallimento di Luna.
Celsius insieme a Three Arrows Capital, un’altro illustre fallimento a seguito di quel crollo, secondo le prime stime, aveva una pesante esposizione su terra e sulla sua stablecoin ed ha dovuto subire, come il suo rivale Voyager digital, l’insolvenza di alcune aziende a cui aveva prestato fondi.
Celsius: L’inizio
Fondata nel 2017 da Alex Mashinksky e Daniel Leon, Celsius si presenta come un realtà rampante nel panorama della finanza crittografica, che mira a coinvolgere la finanza tradizionale nel mondo delle criptovalute
Dopo essere riuscito a raccogliere $ 50 milioni dalla sua ICO nel marzo 2018 e dopo un anno di costruzione e sviluppo del suo prodotto, il team ha lanciato il portafoglio Celsius all’inizio del 2019. Nell’ottobre 2021, il CEO Alex Mashinsky aveva affermato che il prestatore di criptovalute aveva $ 25 miliardi di asset in gestione.
Celsius: La crescita
Anche a maggio, nonostante fosse iniziata la fase orso del mercato crypto, Celsius gestiva circa $ 11,8 miliardi di asset, secondo il suo sito web. Sin dall’inizio, la piattaforma che offriva servizio di prestito di valuta digitale, ha registrato tassi di crescita stupefacenti: il numero di utenti attivi è cresciuto di circa l’800% nel primo anno. A febbraio 2021, Celsius aveva acquisito più di 400.000 utenti e deteneva oltre $ 9 miliardi di depositi della comunità, arrivati poi a fine anno ad oltre 25.
Celsius network è subito diventato un intermediario per grandi fondi ed istituzioni finanziarie istituzionali, senza però dimenticare anche il settore retail, a cui offriva conti deposito ad alti tassi di interesse, linee di credito che lo hanno reso a gennaio 2022 forse il più grande conto deposito di criptovalute al mondo.
Celsius: Il fallimento
Tutto questo si è volatilizzato in poche settimane, in cui al crollo dei mercati, sono seguite anche alcune scelte sbagliate del management e secondo alcune indiscrezioni del Financial Times anche comportamenti scorretti da parte del suo ceo Alex Mashinsky, che avrebbe assunto decisioni di trading in maniera autonoma che avrebbero determinato perdite per centinaia di milioni di dollari.
Tutto ciò ha determinato un buco nei conti della società di oltre 1,2 miliardi di dollari, che hanno determinato il ricorso al Chapter 11, l’anticamera del fallimento per la legge societaria americana.
Alcuni hanno paragonato il fallimento di Celsius a quello di Lehman Brothers nel 2008 per la finanza tradizionale, che fu l’inizio della grande crisi finanziaria di quegli anni, che dagli Usa si spostò in Europa ed Asia.
Anche perché Celsius, così come Lehman che pochi giorni prima del fallimento veniva valutata con la tripla A dalle agenzie di rating, era considerata una delle società più solide del panorama crypto. Ma il fatto che anche a maggio, quando il mercato delle criptovalute stava subendo uno dei peggiori cali della sua storia, la società sul sito offrisse ancora rendimenti a due cifre, avrebbe dovuto forse far suonare qualche campanello d’allarme.
Il buco è stato enorme anche perché queste campagne promozionali al limite del legale hanno attirato numerosi nuovi utenti, considerando che ancora a giugno, perché settimane prima del fallimento, Celsius aveva ancora al suo attivo circa 1,7 milioni di utenti.
Il fallimento di Celsius segue di pochi giorni quello del suo concorrente Voyager Digital, che ha dichiarato fallimento dopo che Three Arrows Capital, non ha rimborsato gli interessi su un prestito da 670 milioni di dollari, contratto a fine 2021.
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